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Ricerca e innovazione: un appello per il futuro dell’Europa

Secondo il Manifesto promosso da APRE -Agenzia per la promozione della ricerca europea, Unioncamere, CNR, CRUI, Confindustria e ENEA, a cui si sono poi unite diverse altre organizzazioni di ricerca e industriali europee, la ricerca e l’innovazione (R&I) dovrebbero essere incluse nell’agenda della “Conferenza sul futuro dell’Europa”. Le organizzazioni firmatarie hanno infatti voluto sensibilizzare sul contributo della R&I alla riforma dell’UE, dato che la conferenza è aperta a tutti i cittadini europei per l’invio di proposte sulle riforme future dell’UE su 9 diversi argomenti, ma la R&I non è tra questi. Questa è stata una nota dolente sin dall’inizio del processo della “Conferenza sul futuro dell’Europa”. Secondo il Consiglio europeo della ricerca (ERC), la Conferenza dovrebbe essere utilizzata per rimarcare il fatto

che il futuro dell’Europa dipenderà dalla sua performance in R&I; l’ERC è stato infatti colto alla sprovvista dal fatto che l’agenda della Conferenza non menzioni affatto la R&I. Il Manifesto ha quindi creato un gruppo coeso di
organizzazioni che sottolineano la necessità di mantenere alta l’importanza della R&I nell’agenda della Conferenza. Il Manifesto è per esempio un’opportunità per essere più ambiziosi nella riforma dello “Spazio europeo della ricerca” (ERA). La Commissione europea e il Consiglio dell’UE stanno giungendo ad un accordo sulle procedure di allineamento delle politiche e investimenti in R&I nei 27 Paesi membri, come parte del progetto di rinnovamento dell’ERA, incluso un impegno ad aumentare al 3% del PIL le spese nazionali in R&I.

Fonte: Mosaico Europa 20/2021

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