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Previsioni (economiche) di primavera: nubi nere all’orizzonte

Quest’anno l’economia dell’Unione subirà una recessione di proporzioni storiche. Lo annuncia senza mezzi termini la Commis-sione Europea con la pubblicazione delle sue previsioni economiche di primavera 2020. Le proiezioni di crescita per l’UE e la zona euro hanno evidenziato un ribasso del 9% rispetto alle ultime previsioni d’autunno. Nel 2020, secondo le stime effettuate, l’economia europea dovrebbe contrarsi del 7, 5 % e crescere del 6 % circa il prossimo anno. Pur trattandosi di uno shock simmetrico (la pandemia ha infatti colpi-to tutti gli Stati membri), le conseguenze che ne deriveranno saranno asimmetriche sia in termini di calo della produzione che di ripresa economica. Il tasso di disoccupazione è destinato a crescere - dal 6,7 % al 9 % nel 2020, per poi calare all’8 % nel 2021 - nonostante l’introduzione di misure contenitive degli effetti della pandemia. Com’è evidente, anche il rapporto debito pubblico/PIL dell’UE è destinato ad aumentare, passando dal 79,4 % al 95 % circa quest’anno, per poi scendere al 92 %. Per l’Italia si prevede una riduzione del 18% della produzione reale fino a giugno 2020, con una suc-cessiva graduale ripresa della crescita. In media, il PIL italiano dovrebbe scendere del 9.5% quest’anno, con una successiva risalita del 6.5% nel 2021. Tuttavia, alla precisione di questi dati si scontra l’eccezionale incertezza di questa crisi, di fronte alla quale sarà essenziale una strategia coesa a livello UE per evitare gravi distorsioni nel mercato unico e profondi squilibri economici, finanziari e sociali tra Stati membri.

Fonte: MosaicoEuropa 9/2020