Politica di coesione europea: previsioni confortanti
Buone nuove per i territori. Un rapporto della Commissione europea di recentissima pubblicazione attesta, infatti, che i finanziamenti della politica di coesione per il periodo 2021-2027 dovrebbero creare 1,3 milioni di posti di lavoro e aumentare il PIL dell’UE in media dello 0,5% entro il 2030, con picchi del 4% in alcuni Stati membri. Fino alla fine del decennio, la coesione dovrebbe generare un volume totale di investimenti pari a 545 miliardi di Euro, 378 dei quali saranno finanziati dall’UE. Questi investimenti promuoveranno una convergenza socio-economica duratura, una convergenza territoriale, una Europa sociale e inclusiva e una transizione verde e digitale dinamica ed equa. Grazie alle iniziative in pipeline, 83.000 ricercatori avranno accesso a strutture di ricerca migliori e 725.000 imprese saranno sostenute nell’innovazione e nella crescita intelligente. Se le attività finanziate nell’ambito dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili, peraltro di particolare importanza per l’attuazione delle azioni chiave del piano REPowerEU, dovrebbero provvedere al miglioramento delle prestazioni energetiche di 32 milioni di m2 di edifici pubblici e di 723.000 famiglie, si prevede altresì l’installazione di altri 9.555 MW di capacità di energia rinnovabile. Per sostenere l’adattamento ai cambiamenti climatici e la gestione del rischio di catastrofi, la politica regionale europea fornirà inoltre supporto alla costruzione di 229.000 ettari di nuove infrastrutture verdi. In controtendenza l’Italia: persiste il divario Nord-Sud e le regioni più sviluppate stanno rallentando rispetto alla media dell’UE, dato confermato dal cambiamento di status di Marche ed Umbria, da regioni più sviluppate a regioni in transizione e di Molise e Sardegna, da in transizione a meno sviluppate.
Fonte: Mosaico Europa 9/2023
