menu di scelta rapida

torna al menu di scelta rapida

torna al menu di scelta rapida

News

Mercato Unico: più di un mercato?

Il recente rapporto di Enrico Letta non risparmia proposte innovative, mantenendosi comunque dentro il perimetro degli attuali Trattati. Una scelta quest’ultima necessaria per poter aprire da subito un dibattito all’interno delle istituzioni. Ecco alcune conclusioni da ritenere e che dovranno integrarsi con l’altro importante contributo atteso da Mario Draghi a fine giugno. La piena attuazione del Mercato interno, negli attuali scenari economici e geopolitici, non si potrà realizzare senza adeguate risorse finanziarie. La doppia transizione, seppur prioritaria, rimarrà inattuabile se non sarà affiancata dal partenariato pubblico-privato destinato a sostenerla. La libertà di muoversi liberamente ma anche quella di “rimanere”, introdotta dal rapporto come ulteriore caposaldo del futuro mercato europeo, ci conferma che la politica di coesione non ha ancora raggiunto i suoi obiettivi. La disparità tra le regioni non è diminuita proporzionalmente alle risorse impiegate in questi anni. La stessa dimensione sociale del Mercato Interno si è progressivamente indebolita. Lavoratori e datori di lavoro dovranno assicurare un sempre maggiore coordinamento e migliorare i meccanismi di negoziazione per consentire, nei nuovi scenari, la creazione di posti di lavoro di qualità. Maggiore coinvolgimento deve interessare anche i cittadini: necessario trovare anche con loro la migliore forma di consultazione. La quinta libertà che il rapporto propone e che dovrà consentire di valorizzare ricerca, innovazione ed istruzione, vuole sprigionare quel potenziale che solo la condivisione del sapere può garantire. Consentire l’apprendi-mento senza confini vuol dire creare le fondamenta dell’Europa del futuro. Il Mercato Unico dovrà inoltre assicurare la crescita della dimensione imprenditoriale come scelta strategica, mantenendo il collegamento essenziale tra grandi e piccole imprese e condizioni eque di concorrenza. Questo sarà possibile solo a condizione che servizi finanziari, energia e comunicazioni raggiungano la dovuta integrazione. Come si pongono queste proposte rispetto alle attuali spesso distanti posizioni degli Stati membri? Una prima risposta l’ha offerta il Consiglio Europeo nella sua riunione della scorsa settimana, dove Lussemburgo, Irlanda e Svezia si sono da subito opposte con forza a procedere nell’Unione dei mercati dei capitali, bloccata ormai da tempo.

Fonte: MosaicoEuropa 8/2024

ISCRIVITI O ACCEDI

Ricevi gli aggiornamenti periodici dal desk Enterprise Europe Network di Unioncamere Calabria.

Iscriviti

Se hai già un account accedi:

Se eri già iscritto alla newsletter ma non hai nome utente e password recupera il tuo account.