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Largo alla creatività in Europa!

Lo scorso mercoledì 19 maggio la Plenaria del Parlamento europeo ha approvato il programma Europa Creativa per il settennato 2021-2027, la cui operatività, in attesa dell’uscita del programma di lavoro, previ-sta a stretto giro, resta confermata dal 1° gennaio 2021. Un’iniziativa in continuità con il passato, in quanto la sola ad occuparsi dei settori culturale ed audiovisivo dell’Unione e dotata di un bilancio pari allo 0,14 (2,5 miliardi di €) del totale del Quadro Finanziario Pluriennale, destinato a fornire impulso principalmente a reti e piattaforme, progetti di cooperazione e d’innovazione, attività di studio e di ana-lisi dei dati. Un bilancio quasi raddoppiato rispetto alla programmazione precedente, con un’incidenza finanziaria maggiore per i primi due anni rispetto al periodo successivo, al fine di supportare il settore creativo a riprendersi dalla crisi. Confermata la suddivisione in 3 sottoprogrammi: Cultura, il cui budget promuove il patrimonio culturale e la diversità linguistica, concentrandosi sulle attività di formazione degli operatori culturali e creativi (adatta-mento alle tecnologie digitali e strategie i n novative), MEDIA, che mira a rafforzare la competitività del settore audiovisivo e si concentra sulla formazione, sulle nuove capacità e competenze dei professionisti dell’audiovisivo, sugli strumenti di condivisione delle conoscenze e di messa in rete, anche delle tecnologie digitali, e sui progetti audiovisivi europei e un’area trans-settoriale, che copre anche il meccanismo di garanzia che assicura l’accesso al finanziamento delle Piccole e Medie Imprese nel settore dell’audiovisivo. Se molte, nel quadro dell’area Cultura, sono le conferme - inclusione e parità di genere, green, focus su resilienza e ripresa dalla crisi, innovazione e creazione congiunta, cooperazione e scambio di buone pratiche, capacity building degli artisti, coinvolgimento di nuovi attori – non sono tutta-via meno numerose le novità. Tra queste i-Portunus, uno schema di mobilità per la cooperazione transnazionale fra gli artisti, la creazione di organismi pan europei di cooperazione a favore della costruzione di partenariati innovativi, un migliore inserimento nel quadro della politica europea della cultura. Non da poco, inoltre, l’attenzione dedicata all’approccio settoriale – alcuni comparti, come quello musicale, hanno già ricevuto sostegno tramite azioni preparatorie – e, in linea con la volontà della Commissione per il medio periodo, il rapporto sinergico con altri programmi quali Horizon Europe e Erasmus +. Dal punto di vista delle progettualità, previsti miglioramenti amministrativi e l’allarga-mento dell’eleggibilità, non più riservata esclusivamente agli operatori del settore culturale e creativo. Atteso entro giugno 2021 il lancio delle prime call di cooperazione, suddivise in: progetti di picco-la scala - minimo 3 partner – budget di EUR 200.000 – cofinanziamento all’80%; progetti di media scala - minimo 5 partner – budget di EUR 1 milione – cofinanziamento all’80%; progetti di larga scala- minimo 10 partner – budget di EUR 2 milioni – cofinanziamento al 60%. In controtendenza con un quadro senza dubbio positivo, infine, il recente pronunciamento del Parlamento europeo a sfavore della creazione di un’Agenzia europea ad hoc per il settore culturale e creativo

Fonte: Mosaico Europa 10/2021