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IPR: sfruttare al meglio il potenziale innovativo dell’UE

I beni immateriali - invenzioni, marchi, software, know-how, processi e dati aziendali - costituiscono la base dell’odierna economia. Negli ultimi vent’anni il volume degli investimenti annuali in proprietà intellettuale (PI) è aumentato dell’87 %.

Le industrie ad alta intensità di diritti di PI rappresentano oggi il 45% del PIL europeo e contribuiscono del 30% all’occupazione UE. E la pandemia ha mostrato un alto grado di dipendenza della nostra società da innovazioni e tecnologie critiche.

Pertanto, in linea con la sua nuova strategia industriale, la Commissione ha presentato un piano d’azionesulla proprietà intellettuale, annunciando numerose misure, soprattutto a supporto delle PMI, in cinque settori chiave.

Tra queste, iniziative per una rapida adozione del sistema brevettuale unitario, al fine di creare uno sportello unico per la protezione e l’applicazione dei brevetti in tutta l’UE, e l’introduzione di un nuovo regime di assistenza finanziaria da 20 milioni, per

il primo anno a carico dell’EU-IPO, per l’informazione e la consulenza delle PMI. Inoltre, la Commissione si attiverà per migliorare l’infrastruttura per il diritto d’autore e per mobilitare i dati protetti dalla PI. Si annunciano infine strumenti europei per la lotta alla contraffazione e alle pratiche sleali messe in atto da operatori di paesi terzi. Numerosi i documenti e gli studi pubblicati a com-pletamento dell’iniziativa. In pipelineanche una valutazione d’impatto sulla protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti non agricoli, con proposta nell’ultimo trimestre 2021.

Fonte: Mosaico Europa 20/2020