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I fondi SIE al 2020: un primo bilancio

Recente la pubblicazione, da parte della Commissione europea, del report di aggiornamento dei dati relativi all’accesso ai Fondi strutturali e d’investimento europei (SIE) nel periodo 2014 – 2020. Gestiti congiuntamente dalla Commissione e dagli Stati Membri, comprendono 461 miliardi di euro che, nel precedente settennato di programmazione (2014-2021), hanno mobilitato un investimento totale di 643 miliardi complessivi. Dopo un avvio lento, l’implementazione dei finanziamenti ESI ha registrato un netto aumento a partire dal 2017, raggiungendo risultati molto significativi nel 2019. Diverse le tematiche di riferimento delle iniziative finanziate, con in evidenza il sostegno alla competitività delle PMI, l’adattamento al cambiamento climatico e la prevenzione dei rischi e gli investimenti in ambito infrastrutturale ri-guardanti le reti di trasporto e di energia. Più lento il ritmo delle iniziative in alcuni settori chiave, tra le quali la ricerca e l’in-novazione, la digitalizzazione e l’inclusione sociale, ma l’importante spinta degli ultimi due anni dovrebbe essere mantenuta per il resto del periodo di attuazione. Indubbio il ruolo chiave svolto dalla flessibilità nella legislazione sulla politica di coesione introdotta dalle Coronavirus Response Investment Initiatives (CRII e CRII +) nella fase iniziale della crisi, che ha consentito agli Stati Membri di reindirizzare le risorse inutilizzate verso le aree più vulnerabili come la sanità, il sostegno alle PMI, l’occupazione e i gruppi di popolazione più fragili. Da segnalare, infine, i risultati italiani in tema di PMI e competitività, al primo posto nell’utilizzo tra i Paesi europei e in materia di R & I, al quarto posto.

Fonte: Mosaico Europa 10/2021