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Fondi europei: l’allarme della Corte

Ogni anno la Corte dei conti europea controlla le entrate e le spese del bilancio dell’UE e formula un giudizio sull’affidabilità dei conti annuali e sulla misura in cui le entrate e le spese rispettano la normativa. Tenendo conto della spesa per il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), i pagamenti dell’UE nel 2022 hanno raggiunto i 243,3 miliardi. Circa tre quarti del bilancio sono spesi in regime di gestione concorrente, cioè sono gli Stati membri a distribuire i fondi, selezionare i progetti e gestire le relative spese. Secondo la relazione annuale della Corte, l’utilizzo dei fondi dell’UE è in netto peggioramento. Mentre le entrate per l’esercizio finanziario 2022 forniscono un’immagine veritiera della situazione finanziaria e possono essere ritenute prive di errore, i 196 miliardi di spese finanziate dal bilancio dell’UE sono invece inficiati da un livello di errore significativo, pari al 4,2 % (3 % nel 2021). Sono stati individuati anche 14 casi di presunta frode, poi segnalati all’Ufficio europeo per la lotta anti-frode (OLAF). In aggiunta a ciò, i due terzi (66 %) delle spese sottoposte ad audit risultano ad alto rischio: le norme e i criteri di ammissibilità che disciplinano questo tipo di spese sono spesso complessi e le amministrazioni nazionali sono sollecitate a spendere molto di più in un più breve periodo di tempo, aumentando la probabilità di errori. Per quanto riguardo il debito dell’UE, questo ha subìto un aumento, raggiungendo i 344,3 miliardi nel 2022 (contro 236,7 miliardi nel 2021), per effetto dei nuovi prestiti per NGEU (96,9 miliardi). Come per gli ultimi tre esercizi, la Court of Auditors ha dunque emesso un giudizio negativo sulla spesa dell’UE relativa al 2022, mettendo in guardia contro il rischio crescente posto dai prestiti assunti per soddisfare il fabbisogno supplementare di pagamenti, e raccomandando l’adozione di misure per mitigare l’impatto dell’alta inflazione sul bilancio dell’UE.

Fonte: Mosaico Europa 17/2023