menu di scelta rapida

torna al menu di scelta rapida

Brexit: burocrazia in aumento

Nonostante la grande sfiducia sul raggiungimento di un accordo economico con il Regno Unito a meno di 8 otto mesi dalla scadenza (31/12/2020), continua a lavorare per le parti interessate dell’Unione la Task Force della Commissione sulla Preparazione alla Brexit. Recente, infatti, la pubblicazione della revisione delle misure a valere in 22 settori chiave dell’economia europea. Rilevanti le novità doganali: come è noto, le merci saranno soggette all’IVA nelle relazioni d’importazione e d’esportazione fra Unio-ne europea e Regno Unito a causa del nuo-vo status di paese terzo di quest’ultimo. Non solo: dal primo gennaio 2021 entrerà in vigore un nuovo schema, valido per i beni importati nell’Ue dagli stati terzi non superiori ad un valore di 150 €: chi vende riscuoterà l’IVA dagli acquirenti europei, riconoscendola globalmente allo stesso tempo allo Stato membro di identificazio-ne grazie all’azione degli Sportelli Unici (One Stop Shops). Le merci beneficeranno quindi di un’esenzione dall’IVA all’im-portazione, consentendo un rilascio rapi-do in dogana. Recenti anche le specifiche sui comitati aziendali, la cui regolamenta-zione, valida secondo la Direttiva 2009/38 per imprese con almeno 1000 impiegati residenti in uno Stato membro e una con-sistenza pari a 300 unità in altri 2 Stati membri (150 ciascuno), non si applicherà più alle realtà del Regno Unito una volta che la Brexit entrerà in vigore. In materia di sicurezza marittima, infine, dall’anno prossimo le navi britanniche saranno nuo-vamente obbligate a fornire informazioni di sicurezza all’ingresso nei porti europei e e quelle europee dovranno fare lo stesso per l’attracco nei porti UK.

Fonte: MosaicoEuropa 9/2020