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[Interreg Next Med] Biostimolanti per le piante mediterranee. L'Università francese cerca una PMI operante nel campo dei biostimolanti per completare il consorzio.

Il cambiamento climatico sta portando a un aumento della frequenza, dell'intensità e della durata degli episodi di stress. Ciò minaccia la sopravvivenza delle piante, degli ecosistemi e le prestazioni delle colture, mettendo così in pericolo la fauna e la flora, il mercato agricolo e l'intero ecosistema al dettaglio. La sfida è particolarmente sentita per le piante e le colture dell'area mediterranea.
Questo progetto si propone di sviluppare strumenti e strategie basati su biostimolanti per stimolare la resilienza delle piante e delle colture mediterranee.

Tre diversi profili di PMI sono stati identificati come rilevanti per partecipare al progetto (tenendo presente che solo una PMI sarà aggiunta al consorzio):
- PMI specializzate nella commercializzazione di biostimolanti: questo tipo di PMI potrebbe portare la sua esperienza sulle opportunità di mercato dei biostimolanti nelle loro aree. Queste aziende sanno di cosa hanno bisogno l'agricoltura e gli operatori agricoli nelle loro regioni. Da una PMI specializzata nella commercializzazione di biostimolanti ci aspettiamo una profonda conoscenza del mercato della propria area (e non solo) e delle dinamiche agricole.
- PMI specializzate nell'innovazione agricola: queste PMI hanno una grande esperienza nel soddisfare le esigenze degli attori agricoli. Hanno una visione approfondita delle loro aree, delle loro esigenze e di come affrontarle. Hanno anche una grande conoscenza di come il cambiamento climatico influisca sulle condizioni agricole e in particolare sui terreni. Questa competenza è essenziale per affrontare al meglio gli effetti del riscaldamento globale sul settore agricolo. Ci aspettiamo che una PMI di questo tipo porti nuove idee per gestire al meglio le condizioni del suolo, al fine di migliorare la coltivazione di piante e colture e, quindi, di potenziare il progetto Biostress.

- Cooperative agricole: un partner di questo tipo sarebbe molto importante perché sperimenta in prima persona gli effetti del cambiamento climatico sulle condizioni di coltivazione. Se un partner di questo tipo si unisse al consorzio, sarebbe molto interessante che avesse già utilizzato uno o più biostimolanti, per capire come funziona e per analizzare quale tipo di biostimolante è più efficace su una specifica pianta/coltura. Una cooperativa agricola è anche in grado di sensibilizzare i cittadini e i politici sul fatto che i biostimolanti sono una vera risorsa per un'agricoltura naturale e sostenibile. Ci aspettiamo quindi che una cooperativa agricola abbia una base territoriale
In caso di interesse contattare: i.lupis@unioncamere-calabria.it indicando il codice RDRFR20240325020

 

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